Una gita fuori porta…qualche tempo fa….

…..titolava una canzone di Simone “è stato tanto tempo fa“…..e precisamente il 1 maggio 2012…..ma essendo una mostra in una città da Noi amata non potevamo non riproporre impressioni e commenti di una gita fuori porta…

Cartellone Mostra Venezia Klimt

Corpi fluidi che si abbandonano alle acque, chiome fluenti che si posano sulle spalle e gesti delicati simili a quelli di una danzatrice: così Klimt rappresenta alcune delle sue eroine, o soltanto alcune delle sue presunte amanti. Così appare ai nostri occhi….

Un viaggio artistico, ma allo stesso tempo storico quello percorribile tra le sale di Palazzo Correr a Venezia all’interno della mostra curata da Alfred Weidinger dal titolo Klimt nel segno di Hoffmann e della secessione.

Mobili, dipinti e oggetti realizzati da Klimt e dagli appartenenti al movimento della Secessione Viennese che nel 1897 si distaccarono dall’Accademia delle Belle Arti per dar vita a una corrente  innovativa sempre alla ricerca della bellezza. George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Kolo Moser, Ernst Klimt, Josef Hoffmann e, ovviamente, lo stesso Gustav Klimt solo alcuni dei personaggi di spicco di un movimento propenso a sviluppare l’opera d’arte a 360 gradi.

E’ sulle note della Nona sinfonia di Beethoven che l’ispirazione pervade Klimt, il quale in una interpretazione dell’ Inno alla gioia dipinge trentaquattro metri di parete dando vita allo stupendo Fregio di Beethovenappunto.
Arte e musica contrapposte alla corruzione del mondo terreno, ma anche coincidenza tra esperienza erotica ed estetica, i simboli palpabili del messaggio klimtiano. Dalla pittura vascolare greca a quella africana fino alle spirali micenee che si ripetono attorno alla Poesia, alcune delle suggestioni scelte dall’artista per rappresentare un percorso, ma allo stesso tempo un racconto culminante in un abbraccio.

Colori regali, come i messaggi veicolati dalle opere dell’artista viennese, sinuosità ed eleganza nelle pose femminili, reali protagoniste dello sguardo di un pittore sempre alla ricerca della verità. Così attraversando le sale è possibile vedere l’isteria amara della prima Giuditta dipinta nel 1901, le febbrili mani della Giuditta del 1909 aggrappate all’abito e alla chioma di Oloferne fino alla sensualità dei corpi femminili di Acqua Mossa.

Emilie Floge, Sonja Knips, Serena Lederer. Amanti? Modelle? Muse? Per quanto l’interrogativo possa sorgere spontaneo rispetto alle relazioni che Klimt instaurava con le sue modelle all’interno del suo studio, tutto passa in secondo piano al cospetto delle magnificenza di uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau.

Venezia & Klimt, un’accoppiata che non potrebbe essere migliore. La mostra ci costa quasi un’ora e mezza di attesa ma quando lo scenario è Piazza San Marco si può anche fare. L’esposizione è breve per la verità, si snoda in dieci/dodici stanze ma non delude. I tratti di Klimt si vedono in ogni centimetro, alcune opere sono maestose e talmente grandi da farti entrare dentro il quadro. E ti piacerebbe proprio mescolarti all’oro di quelle figure, dopotutto avrebbero tante storie da raccontarti.

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